LE AREE ARCHEOLOGICHE DI SANLURI
Il centro abitato di Sanluri, adagiato su un dolce pianoro a ridosso della collina dei Cappuccini, è posto all'estremità Nord Est dell'area geografica che comprende la parte centrale della valle del Flumini Mannu. Il territorio del Comune di Sanluri ha una superficie di 84,16 Kmq, dei quali il 90% formano il complesso a vocazione agraria, particolarmente adatta alla coltivazione dei cereali; la rimanente estensione comprende quella improduttiva. Fa parte di una più vasta regione denominata Campidano di Nuraminis, a sua volta delimitata a Nord dalle colline del castello di Monreale, a Est e Sud Est dal sistema collinare della Trexenta e del Parteolla, da Sud a Ovest dal Rio Masoni Nostu, l'ex stagno di Sanluri e il Rio Flumini Mannu. La regione siede ad una altitudine variabile dai 250 ai 350 metri sul livello del mare, ed è distinto in due aree geo-morfologiche diverse: la parte nord-orientale è collinare, di formazione miocenica, costituita da calcari e marne arenarie, appartenenti propriamente alla Marmilla; il resto dell'agro si presenta con le tipiche terrazze alluvionali del Campidano, di formazione quaternaria. Assenti gli indizi di insediamenti di età neolitica, le prime tracce umane nel territorio di Sanluri risalgono all'età del Rame, distinto nelle tre fasi culturali sarde di Abealzu, Monte Claro, Campaniforme. La cultura di Abealzu è documentata nelle località Giliadiri, a Sud di Sanluri, e Bia 'e Collanas, scoperte durante lo scavo per la posa di condotte per irrigazione. Alla fase di Monte Claro appartenevano i villaggi di Corti Beccia, Corti de Crà, Cuccuru 'e Poddinis, Padru Jossu, Porcilis; inoltre sono da segnalare le aree limitrofe ai nuraghi Faurras (Villamar) e Argiddas (Samassi). Infine, la fase Campaniforme è documentata in due località: Bidd'e Cresia e Padru Jossu. Le testimonianze di età nuragica sono sparse ovunque nel territorio, ma con particolare intensità nella zona nord-orientale, caratterizzata da leggere colline di formazione miocenica, predisposta ad accogliere comunità a vocazione agro-pastorale. Tutta la regione era scarsamente popolata in epoca nuragica (densità 0,18 nuraghi a Kmq).
Nel territorio di Sanluri sono i resti di ben 15 nuraghi, di cui tre del tipo complesso a più torri: Corti Sa Perda, Geni, Nuraxi Candelas, e gli altri monotorre: Bruncu Cresia, Bruncu Melas, Bruncu Predi Ara, Cora 'e su Zippiri, Corti Beccia (o, Su Mori 'e sa Cotti), Cuccuru Casu Moiau, Masoni Baccas, Nuraxi 'e Fenu, Nuraxi Gattus, Nuraxi Puxeddu, Perda Bogada, Predi Ara, S'Uraxi Mannu. Molti di essi venivano già segnalati nel 1948 dall'archeologo Giovanni Lilliu.
I villaggi nuragici sicuramente accertati stavano attorno ai nuraghi Corti Beccia, Corti Sa Perda, Geni, S'Uraxi Mannu, tutti e quattro riferibili al Tardo Bronzo (XIII-XI sec.a.C.). Altri tre agglomerati stavano a Sant'Antiogu, Sa Mitzixedda, e dentro Sanluri, a Sa Muralla. Nel nuraghe Corti Beccia sono stati rinvenute scorie di fusione. Tra il IV ed il III secolo a.C. il territorio attorno a Sanluri era densamente popolato da genti cartaginesi o, almeno, profondamente punicizzate. Si contano infatti, ben venti località con tracce di frequentazione punica. La maggior parte interessano aree popolate, ma di cui non sono visibili in superficie tracce di costruzioni: Bia Collanas, Bruncu Predi Poddi, Brunk'e Cresia, Corti Beccia, Corti Sa Perda, Fundabi de Andria Peis, Padru Jossu, Pauli Murtas, Sa Mitzixedda (o, Masu Serci), Sa Ruina Stuppoi, Uraxi Mannu. A queste va aggiunta quella di Is Argiddas, in territorio di Samassi. Questi centri abitati, ad eccezione di quelli di Corti Beccia, Fundabi de Andria Peis, Padru Jossu, non erano in genere estesi, si sovrapponevano tutti a centri di età nuragica, e continuavano ad esistere anche in età romana. Sono state individuate anche sette necropoli, tutte a inumazione: Bidd'e Cresia (34 sepolture), Bruncu Sa Batalla (150 tombe "a enchytrismos"), Brunk'e Mesu, Corti Beccia, Giliadiri, Mar'e Idda, S.Caterina, Su Pauli. I Campidani erano intensamente coltivati dai romani, e nei dintorni di Sanluri erano numerosi i vici, o le mansiones. E' probabile che vi fosse uno dei fundi patrimoniales vel enphyteuticarii in Sardinia per diversos nunc dominos distribuiti con la villa del latifondista e le abitazioni di tutta una popolazione di coloni, schiavi, liberti. Ciò è provato da una pietra terminale rinvenuta nel territorio di Sanluri, in località S.Maria a Km 6 Sud Est dall'abitato, che ricorda un certo Secondino di rango senatorio e una certa Quarta operanti nell'ager posto fra le popolazioni Maltamonenses e quelle Semelitenses. E i clarissimi si assumevano spesso il dovere di difendere le popolazioni angariate, sostituendosi ai funzionari. In località Geni sta l'unico tratto di strada romana ancora visibile.
Sono stati individuati 18 insediamenti romani, che per la maggior parte si sovrappongono ad abitati più antichi: Bia Collanas, Bruncu Cresia, Bruncu Predi Poddi, Corti Beccia (o, Su Mori 'e sa Cotti), Corti Sa Perda, Cuccuru Casu Moiau, Fundabi de Andria Peis, Geni, Masoni Baccas, Padru Jossu, Pauli Murtas, Predi Ara, S'Uraxi Mannu, Sa Mitzixedda (o, Masu Serci), Sa Ruina, Stuppoi. Presso gli abitati erano situate le necropoli che ricalcavano quelle cartaginesi Bidd'e Cresia (76 sepolture), Bruncu Sa Batalla, Brunk'e Mesu, Corti Beccia, Giliadiri, Mar'e Idda, S.Caterina, Su Pauli; ma altre ne sorsero presso i nuovi abitati in Geni, Sassuni, Struvina. Un centro abitato sorse sul luogo dell'attuale Sanluri, come comprova l'iscrizione dedicatoria al dio Viduo, epigrafe di difficile lettura rinvenuta nell'area dell'attuale parrocchiale .Nei vari abitati romani del territorio di Sanluri la vita continuò anche in epoca bizantina ed altomedioevale. I toponimi S.Andria, S.Michele, S.Gemiliano, S.Caterina, S.Antioco, derivano dalle cappelle rurali, dedicate a santi del menologio greco, che sorsero nell'altomedioevo in zone già popolate nei secoli precedenti. La chiesa di S.Andrea sorgeva in località Bidd'e Cresia, detta anche Bia Iglesias, nei pressi dell'abitato di Gibollanas - Bia Collanas, a Km 4 Sud Ovest dall'attuale Sanluri. Si possono contare sino a 28 insediamenti di questo periodo. Resti altomedioevali anche in Giliadiri.
MASSIMO RASSU