XIX) aveva trovato che la pianta del Tempio di Parigi era tracciata prendendo per base due triangolari equilateri opposti inscritti nel perimetro dodecagonale-circolare della rotonda, le cui figure determinavano, con l'incrocio dei loro lati, il posizionamento e le misure del corpo centrale. | ||||
Sindia (NU) - S. Pietro: proporzioni "ad triangulum" |
Questi triangoli si presentavano come una stella a sei punte, il «digamma», conosciuta anche come Sigillo di Salomone, o «stella di David».42 È stato dimostrato, numericamente e graficamente, che anche il tracciato della rotonda interna della cupola della moschea di Omar (Gerusalemme) si basava su un identico incrocio di triangoli o Sigillo di Salomone.43 La pianta della chiesa della Vera Cruz di Segovia (Spagna) sembra confermare questo metodo. Sulla | |||
circonferenza che segna il perimetro interno del monumento vi sono inscritti questi triangoli: l'incrocio dei loro lati determina un esagono che circoscrive il recinto centrale. La doppia applicazione del «digamma» conduce alla pianta dodecagonale dei due recinti concentrici.44 Un sistema proporzionale basato sull'esagono venne sicuramente utilizzato per la progettazione del convento dell'El Escorial, il monastero fondato dall'imperatore Filippo II a Madrid (sec. XVI). La figura geometrica era sviluppata dal sigillo di Salomone, poi raddoppiata in una stella a dodici punte, composta da quattro triangoli equilateri concentrici, con i vertici aventi una distanza di 30 gradi fra loro. | ||||
42) La rosa a sei raggi, o digamma, era detta «Stella dei Magi»; il rosone stellato a sei petali dicevasi «Sigillo di Salomone» (Encyclopaedia Judaica, Vol. 11, p. 687 ss.; M. Krustrup 1987, p. 62). 43) C. Mauss 1988; cfr. anche C. J. Ledit 1970. 44) M. De Lozoya 1958, pp. 12-16; V. Lamperez 1970. | ||||
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