ARCHITETTI SABAUDI IN SARDEGNA (1720-1848)
Preliminari per una ricerca
Con l'avvento della monarchia sabauda nel 1720 iniziò in Sardegna un'epoca nuova, non solo nel campo politico, ma l'influenza si fece sentire da subito anche nell'architettura, e in quella militare in ispecie: poco dopo l'annessione, il governo piemontese inviava nell'isola alcuni ingegneri militari per controllare lo stato delle fortificazioni.
Nella seconda metà del XVIII secolo furono ricostruite le torri di Caladostia (1773), S.Lucia di Posada (1776), Porto Corallo (1777). Nello stesso periodo sorsero quelle di Calasetta (1756), Cannai (1757), S.Vittorio, Caladomestica (1765), Saralà (1765), S.Stefano (1772), Capo Frasca (1777), Porto Paglia (1777).
Tra gli studi su questi progettisti e sugli altri architetti piemontesi in Sardegna, sono da segnalare quelli avviati da Cavallari-Murat e dal Cabras in occasione del XIII Congresso di Storia dell'Architettura, tenutosi a Cagliari dal 6 al 12 aprile 1963.
Esplorando i fondi "Amministrazione delle Torri" e "Segreteria di Stato e di Guerra" dell'Archivio di Stato di Cagliari, si scopre notevole materiale riguardanti riparazioni, ricostruzioni o nuove torri costiere; le relazioni sono talmente dettagliate che forniscono informazioni sui metodi di costruzione, i materiali impiegati, le tecniche costruttive, le finalità difensive di ogni singola parte dell'edificio, per finire con i calcoli di spesa, per materiali, paghe degli impresari, ecc. Figurano tutte le categorie di professioni interessate all'edilizia: dai progettisti, architetti e "Ingegnieri", civili i primi, appartenenti alla Real Artiglieria gli altri; i misuratori, cosidetti perchè stilavano le "misure", cioè gli attuali "computi metrici estimativi", coi quali si calcola al centesimo la spesa di costruzione di un edificio in funzione dei materiali e del tempo presunto per i lavori; abbiamo così i nomi non solo dei progettisti, ma anche delle maestranze, impresari, direttori dei lavori (o sovrastanti), ecc.
Tutto il sec. XVIII fu caratterizzato nell'isola da una dicotomia a livello di cultura costruttiva: all'afflusso dal Piemonte e dalla Savoia di progettisti che importarono il Barocco ed il Rococò nell'architettura civile, e le teorie del Vauban in quella militare, si contrapposero le maestranze sarde legate al Gotico aragonese ed al Manierismo spagnolo. Solo agli inizi del XIX secolo si affacciano i progettisti locali nelle persone del marchese Boyl, il capitano G.Cappai , e l'arch. Girolamo Melis, inizialmente occupati negli interventi di riparazioni a diverse torri.
Si ricordano: il capitano Audibert (lavorò insieme al De Vincenti negli anni 1721-28); l'architetto Saverio Belgrano di Famolasco (negli anni 1738-1778 svolse riparazioni di 5 torri dell'Asinara; progettò le torri di S.Giovanni Sarralà e di S.Stefano; riparazioni di 8 torri: Fortezza Vecchia, ecc); il luogotenente ingegnere Bellino (lavorò insieme al De Vincenti); l'ing. Ignazio Bertola; l'ing. Bessone; l'ing. Allione di Brondel (riparazioni di 2 torri: Foguedoglia e Argentina); il misuratore Pietro Chiesa (sovrastante torre di Capo La Frasca); il capitano Cochis (progetto torre S.Stefano; calcolo riparazioni torri di Alghero, torri di Isola Rossa, Vignola, Longonsardo, Porto Torres, costruzione albero dei Segnali nella torre Calamosca); ing. Craveri (nel 1739-49 fortif. Sassari e Castelsardo); il Davisto (progetto di ricostruzione torre di Caladostia; calcolo riparazioni torre Picinì; progetto di ricostruzione torre di Portocorallo; progetto torre di Caladomestica); Luigi Andrea De Guibert (rimase in Sardegna negli anni 1728-30, e lavorò alle fortificazioni di Cagliari, Alghero e Castel Sardo); l'ing. Augusto De la Vallea (rimase in Sardegna negli anni 1735-44, e lavorò alle fortificazioni di Cagliari, Alghero e Castel Sardo. Fu il progettista delle fortificazioni e dell'impianto urbano di Carloforte; nell'architettura civile, sono sue molte chiese barocche di Cagliari); Antonio Felice De Vincenti (in Sardegna negli anni 1721-28, e lavorò alle fortificazioni di Cagliari, dopo aver riorganizzato il sistema difensivo costiero); il cap. ing. Lorenzo Franco (progetto del Forte S.Ignazio e interventi nella torre di Calamosca; il misuratore Carlo Maino (batteria rasante di Portopaglia); il Cap.Ing. Marciotti (riparazioni di 25 torri; progetto torre di Caladomestica; progetto torre di Capo la Frasca, calcolo della Batteria Rasante in Porto Paglia); l'ing. Antonio Maurizio Marta (rimase in Sardegna negli anni 1721-27); Ramon Massey (sovrastante nuova torre di Cala Seta); l'architetto Girolamo Massey (calcoli riparazioni torri Chia e Coltellazzo; ampliamento Forte S.Ignazio; riparazioni 8 torri); l'ing. Oselia; il luogotenente ing. Nicoud (lavorò insieme al De Vincenti); il capitano Ing. Perin (riparazioni delle torri di ponente; il cap.ing. Quaglia (cisterna per la torre delle Saline di Sassari; nuovo progetto torre di CapoFrasca; progetto torre di Murtas); cap. Ing. Valin (progetto torre di Cannai); l'arch. Giuseppe Viana (attivo in Sardegna dal 1755 al 1787: riparazioni torri di Zavorra, S.Macario, Coltellazzo, Chia, Malfattano, Pixinì, Porto Scuro, CalaPiombo, Canai, Flumentorgiu, Marceddì).
Per il XIX secolo abbiamo: il misuratore Ari (progetto e calcoli Forte Margine Rosso; calcoli delle riparazioni torri di Cala Regina, Fortezza Vecchia, Porto Giunco, nel 1801); il Barabino (riparazioni torre di Porticciolo, Vignola, Isola Rossa, intorno al 1830); il marchesino Boyl (calcoli riparazioni torre di Porto Scuso, di Cala Piombo e di S.Lucia di Posada); il capitano G.Cappai (verifica riparazioni torri dell'Asinara); il capitano Capson (progetto del Fortino di S.Antioco); il Casabianca (riparazioni torre di Poglina); il capitano Catella ( riparazioni torre di Bosa); il Cugia (riparazioni torre di Porto Conte); l'arch. Girolamo Melis (riparazioni a diverse torri tra 1817 e 1823; torre di Capo la Frasca; nella torre di Montesalinas; torri S.Gio.Sinis, Sevo e Gran Torre; torri Monteferro, Porto Corallo, Sarrala; Cala Regina e CalaPira).
MASSIMO RASSU